Aikido di Iwama a Milano
(Articolo comparso sulla testata del maestro Enrico Neami che ringrazio: qui il link diretto all’articolo)
Il maestro Gian Luca Guerra, V dan Iwama Shin Shin Aiki Shurenkai (ISSASK), ha diretto domenica 21 maggio 2023 un seminario di Aikido Tradizionale della Scuola di Iwama nel proprio Aiki Shuren Dojo Milano, ospitato dalla sala arti marziali del Nippon Club S. Agata di via Feltre.
Ideale prosecuzione dell’analogo incontro del 26 marzo 2023, il seminario si è articolato su due keiko (Aikiken e taijutsu) che hanno occupato una quindicina di praticanti per l’intero corso della mattinata (da poco prima delle ore 9 alle ore 12.30).
Il programma proposto dal maestro Guerra si è focalizzato sugli aspetti e sui dettagli fondamentali ed essenziali che stanno alla base dell’Aikido del Fondatore, i cui insegnamenti sono stati tramandati da Saito Morihiro Shihan e vengono oggi perpetrati in Iwama dalla Famiglia Saito: Saito Hitohira Jukucho in primis, sua moglie Hisako-sama, Saito Morihiro Nidaime (Yasuhiro) Waka Sensei e Saito Mitsuyoshi san.
Durante il keiko di bukiwaza (pratica con le armi), sono stati analizzati e praticati i suburi di ken e la loro esecuzione nelle tradizionali otto direzioni (happo giri 1,2,6 e 7 -no suburi no katachi) e, quindi, i fondamentali aikiken no awase ho (migi, hidari e loro applicazioni, go no awase).
Estrema attenzione è stata riservata a tutti quei dettagli solo apparentemente poco rilevanti che, in realtà, rendono la tecnica di Aikiken concretamente efficace (una vera spada-che-taglia e non un bastone di legno roteato nell’aria): hanmi, peso e postura, kiai, hanmi no henko, ken no shimeru, il movimento che trae origine dal centro e ne è espressione, ritmica e tempistiche dei colpi uchi e dei colpi tzuki, maae e distanze, harai, logica e strategia del gesto marziale, attitudine e, soprattutto, ken-tai-jo no riai ovvero il principio di unicità e compenetrazione tra tecniche del corpo e tecniche armate che soggiace all’intera essenza dell’Aikido.
Durante il keiko di taijutsu, invece, dopo aver focalizzato l’attenzione sugli essenziali katatedori tai no henko nelle due tipologie di esecuzione kihon e ki no nagare (e relative differenze o kihon-ki no nagare no kubetsu) e su morotedori kokyuho con relative correlazioni tra hanmi no henko (spostamenti della postura hanmi e, quindi, del corpo) ed ashi-sabaki (ovvero spostamenti dei piedi), Gian Luca Guerra ha proposto uno studio intensivo di katatedori iriminage nelle tre forme basiche di te-odoki (svincolamento della mano): gedan, chudan e jodan.
Recentemente proprio il maestro Guerra aveva peraltro pubblicato una propria versione in lingua italiana dell’interessante articolo di Tim Haffner Irimi nage: l’occhio del ciclone (originariamente pubblicato in lingua inglese) che rimanda precisamente a queste tre forme di esecuzione della proiezione-entrando o irimi nage.
Erano presenti sul tatami del Nippon Club praticanti provenienti dalla Lombardia, dal Canton Ticino (CH), dall’Emilia Romagna e dal Friuli Venezia Giulia.
Il maestro Guerra ha proposto insegnamenti e spunti di riflessione preziosi ed importanti che pescano le loro salde radici nella linfa vitale tratta dalle lunghe e ripetute permanenze in Iwama in qualità di uchi-deshi (allievo interno residente) nel Tanrenkan Dojo di Saito Hitohira Jukucho – l’ultima delle quali per tre settimane nel febbraio di quest’anno 2023 – e dagli insegnamenti di Alessandro Tittarelli Shihan di cui Gian Luca Guerra è stato per anni umile ma costante e perseverante allievo ed amico.
Ciascuno dei presenti allo stage ha potuto ricevere indicazioni e stimoli utili per il proprio percorso di crescita, sia si trattasse di shoshinsha (principianti) sia di yudansha (praticanti esperti con la cintura nera); sul tatami, oltre al maestro, era presente anche un altro dei senpai (praticanti di lungo corso con grado elevato) italiani del gruppo di allievi del compianto Alessandro Tittarelli Shihan, il maestro Marino Ablondi V dan.
In occasione del seminario è stata organizzata anche una piccola raccolta fondi tra i presenti in aiuto alle zone alluvionate della regione Emilia Romagna il cui ricavato sarà devoluto nei prossimi giorni con un bonifico sull’apposito conto corrente della Protezione Civile nazionale.