Stage di Aikido Tradizionale a Milano
(Articolo comparso sulla testata del maestro Enrico Neami che ringrazio: qui il link diretto all’articolo)
Domenica 26 marzo 2023 si è svolto a Milano un interessante e proficuo stage di Aikido Tradizionale della Scuola di Iwama – Dentō Iwama Ryu Aikido diretto dal maestro Gian Luca Guerra, 5° dan Iwama Shin Shin Aiki Shurenkai.
Il seminario ha avuto luogo presso l’Aiki Shuren Dojo Milano, dojo milanese del m° Guerra, che è attualmente ospitato nella bella sala per discipline marziali del Nippon Club di via Mestre.
Gian Luca Guerra è uno dei senpai del gruppo italiano (Dentō Iwama Ryu Italia) afferente alla scuola di Aikido Tradizionale guidata da Saito Hitohira Jukucho, l’Iwama Shin Shin Aiki Shurenkai; oltre a vantare una pluriennale e variegata esperienza aikidoistica ed oltre ad essere stato allievo diretto del compianto Alessandro Tittarelli Shihan – accompagnandolo ed assistendolo anche in numerosi seminari da lui diretti in Italia ed all’estero – è uno dei pochi occidentali ad aver ricevuto il prestigioso grado godan (cintura nera 5° dan, appunto) motu proprio da parte di Saito Hitohira Kaicho durante uno dei propri frequenti soggiorni a Iwama, Giappone, culla dell’Aikido e sede centrale del dojo e dell’organizzazione di Saito Sensei.
Recentemente rientrato in Italia da uno di questi periodi di permanenza e studio in Giappone quale uchideshi (allievo interno, ovvero residente nel dojo) a Iwama, ha voluto organizzare per i propri allievi un momento di approfondimento e condivisione di quanto appreso, estendendo l’opportunità di studio anche a praticanti esterni ed amici.
l seminario si è articolato su due keiko (sessioni di pratica), che hanno avuto luogo entrambe nella mattinata della domenica.
La prima sessione è stata dedicata allo studio dell’Aiki-jo, ovvero la pratica del jo (bastone medio) dell’Aikido: dopo uno speciale focus sui suburi (i movimenti di base da effettuare in solitaria ed in sequenza), si è praticato Kaiso Jikiden Saito Morihiro Shihan 13 no jo kata, ovvero il kata dei 13 movimenti di jo come trasmesso a suo tempo da Ueshiba Morihei, Fondatore dell’Aikido, a Saito Morihiro, suo allievo più stretto. Sia nella pratica del kata che nella pratica del relativo kumijo, è stata posta un’attenzione particolare a quei dettagli fondamentali (hanmi, hitohemi, tsuki no jo kamae, la dinamica dello stesso caricamento del colpo tsuki, tegatana, harai…) che rendono i movimenti di tsuki – e le relative armonizzazioni – solidi, efficaci, potenti e veloci, ed elevano decisamente il livello della pratica per qualità e sostanza.
La seconda sessione, riservata al taijutsu o pratica a mani nude, dopo aver affrontato e puntualizzato numerosi aspetti di katatedori tai no henko (kihon e ki no nagare) e di morotedori kokyu-ho, si è concentrata sulla comprensione, l’approfondimento e lo studio di shihonage, uno dei pilastri – assieme a iriminage, kotegaeshi, koshinage e kokyunage – dell’Aikido di Iwama.
Il maestro Guerra ha insistito con perizia e meticolosità su molti di quegli aspetti elementari quanto essenziali di ciascuna delle tecniche affrontate, i quali, proprio in ragione della loro basicità, vengono troppo spesso approssimati dai più senza comprensione della loro essenzialità per una pratica sincera ed efficace ma il cui studio indefesso costituisce, invece, il vero cuore dell’allenamento quotidiano nel dojo centrale di Iwama. Ha anche riportato l’attenzione dei partecipanti a quanto il gesto tecnico corretto si rispecchi in quei concetti fondamentali che riverberano spesso nei kuden (detti) del Fondatore – ad esempio Ken, tai, jo zenbu onagi desu – o di Saito Morihiro Shihan – come Aikido wa kandan desu.
Sul tatami milanese del Nippon Club erano presenti praticanti del capoluogo lombardo ma anche provenienti dal bresciano, da Parma, dal Lazio e dal Friuli Venezia Giulia; era presente al seminario anche il maestro Marino Ablondi, altro storico senpai dell’Aikido di Iwama italiano.
A latere dei keiko è stato possibile condividere ricordi e rimembranze sulla vita del gruppo italiano di aikidoka che seguono Saito Sensei e, nel corso del momento conviviale che ha chiuso la giornata, il maestro Guerra ha riportato numerosi aneddoti, taluni anche curiosi e divertenti, dal suo recente periodo di permanenza in Giappone.
L’evento milanese di fine marzo ’23 è constato, insomma, di un’ottima occasione di pratica, di una grande opportunità per attingere a quell’energia sincera che caratterizza l’Aikido di alto livello, e di una buona occasione didattica per raccogliere spunti e stimoli costruttivi della miglior specie; auguriamoci l’esperienza possa essere riproposta quanto prima.